Streghe: l’altra metà del premio

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Sono molte le tessere cancellate dal tempo, nel vasto mosaico che compone la storia del mezzogiorno. Bisogna cercare in uno dei suoi punti più oscuri, per trovare la vicenda di Malies.
Fondata in tempi remoti da un leggendario eroe greco, l’orgogliosa città al centro del Sannio meridionale si ribellò all’avvento dei romani, che solo dopo averla conquistata smisero di chiamarla Maleventum. Eppure, i cesari non domarono del tutto la sua oscurità, che vide fiorire un importante culto di Iside, dea egizia della magia venerata insieme a Ecate e Diana.
Il territorio di Beneventum cambiò ancora usi e costumi – accogliendo tra le sue colline un ducato Longobardo destinato a durare secoli – ma le divinità femminili tornarono a insinuarsi nelle sue cronache. I conquistatori venuti dal nord presero a riunirsi intorno a un albero sacro per celebrare riti pagani, e le loro danze diedero origine alla leggenda delle streghe.
Passeranno molti lustri prima che in quelle stesse terre venga creata una nuova pozione – il liquore Strega – e che il suo nome diventi il simbolo del più importante premio letterario d’Italia.

STREGHE – l’altra metà del Premio è il titolo del dibattito della seconda edizione di Strega OFF: un viaggio inedito alla scoperta di un capitolo fondamentale della storia letteraria italiana e delle donne che l’hanno scritto. Si parte dalla città delle streghe per ricordare la leggenda delle donne che esercitavano la magia. Un sapere sotterraneo – ma rivoluzionario – che attraversa l’immaginario femminista così come la storia della letteratura.
Si prosegue proprio con quest’ultima, raccontando alcune delle sue protagoniste, e si arriva fino ai giorni nostri, con l’analisi della presenza femminile nel premio Strega. A condurci in questo percorso, Giulia Caminito e Laura Fidaleo, insieme a Barbara Leda Brina Kenny, Paolo Di Paolo, Nadia Terranova e Tiziana Triana.

L’ultima tappa del nostro viaggio è l’edizione LXXII del premio, che vede candidate tre donne nella cinquina, dopo aver proposto dodici libri che rappresentano – secondo le parole degli stessi autori – “una fotografia dei cambiamenti che toccano le identità di genere o la realtà di un paese divenuto terra d’immigrazione, una presa in carica della memoria che ci lega alla storia terribile del secolo passato dalla quale, tuttavia, è nata la Repubblica”.

In effetti, colpisce come i libri di questa edizione siano in dialogo tra loro, in particolare nella cinquina, dove ricorrono i temi dell’antifascismo e dell’impegno politico, oltre che dell’appartenenza a una minoranza etnica.
Non a caso, abbiamo voluto evidenziare le affinità anche nella scelta dei simboli da associare a ogni autore, nelle schede che li rappresentano. Quest’anno – in linea con il tema “stregato” – ci siamo ispirate ai manifesti segnaletici nel mondo magico di J.K. Rowling, e alla loro estetica neo-vittoriana. Potete ammirare il risultato scorrendo verso il basso.

Infine, abbiamo una lettura da consigliare ai più piccoli. Le streghe di Benevento è un volumetto uscito da pochi giorni per i tipi di Primavera – piccola casa editrice sannita – e ha affrontato un viaggio rocambolesco per arrivare sui nostri scaffali. Il libro illustrato è il primo di una serie originariamente pubblicata da Viking, che a sua volta fa parte del colosso Penguin Random House. L’autore – John Bemelmans Marciano – vive e lavora a Brooklyn, ma si è documentato con grande attenzione sul folklore beneventano. Forse perché è figlio d’arte, o magari perché qualche janara gli ha sussurrato le parole giuste, ma le sue streghe ci sono piaciute tanto che speriamo di vederle presto tornare nelle nostre librerie.

Si ringrazia Mara Becchetti per il logo e la grafica.
Il collettivo Strega OFF è composto da Laura Fidaleo; Marianna Galofaro; Marzia Grillo; Veronica La Peccerella; Alessandra Pierro; Chiara Rea; Antonella Sciarra.