L’incantatrice di numeri

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«Non hai mai sentito parlare di Lady Ada Byron? La figlia del Primo Ministro, la Regina delle Macchine!»
A chiederlo è un personaggio del capolavoro steampunk La macchina della realtà, in un passato alternativo in cui Charles Babbage è riuscito a realizzare la macchina analitica, con l’aiuto di un’affascinante nobildonna piena di segreti.

Nella realtà, Lady Ada Byron, contessa di Lovelace, non conobbe mai il padre, il quale morì prematuramente in Grecia e non raggiunse la fama come Primo Ministro, bensì come poeta romantico. Fu lui a inventare per la moglie il soprannome “Principessa dei parallelogrammi”. Dal canto suo, Annabella Milbanke – la madre di Ada – era un’ereditiera appassionata di matematica, che ben presto si stancò delle tendenze “pericolose e potenzialmente distruttive dei Byron”, e decise di allevare la figlia lontano dal padre, insegnandole a coltivare una mentalità scientifica.

Ma Ada voleva volare. A dodici anni, iniziò a fare ricerche su piume e ali di carta, e raccolse le sue osservazioni in una guida illustrata che intitolò “Volologia”. La madre si accorse che si stava distraendo dai suoi studi, e la riportò con i piedi per terra, ma non per molto. A diciassette anni, Ada fece il suo debutto nell’alta società della capitale. Era l’estate del 1833, e Londra era il centro della rivoluzione industriale, una metropoli brulicante di promesse e cultura. In quell’occasione mondana, Ada incontrò il suo mentore: Charles Babbage. Il matematico era già un vedovo quarantenne, e aveva un carattere scontroso, ma vide subito il talento della giovane Byron, che soprannominò “l’incantatrice di numeri”. All’epoca, Babbage stava lavorando alla macchina differenziale, una sorta di calcolatore meccanico a manovella.

Sarà la base per la collaborazione tra lui e Ada, che produrrà un progetto mai realizzato, ma talmente ambizioso da divenire fondamentale per la storia dei computer. Ada lo descriverà in questo modo: “la macchina analitica tesse pattern algebrici esattamente come il telaio Jacquard tesse fiori e foglie”.

Augusta Ada Lovelace è stata la prima programmatrice della storia, ma il suo contributo è spesso misconosciuto. Per questo, in ottobre si celebra una giornata in suo onore. L’Ada Lovelace Day promuove la partecipazione delle donne al mondo delle scienze e della tecnologia, e quest’anno è stato accompagnato dall’uscita di una nuova biografia della matematica inglese: A Female Genius.

Qui, l’articolo del New Yorker:
http://www.newyorker.com/tech/elements/ada-lovelace-the-first-tech-visionary